Arte e cultura -
Bhutan
- Visitare la caratteristica Paro, incastonata in una valle verdeggiante creata dai fiumi Paro e Wang. Sicuramente da non perdere il Rinpung Dzong per ammirare la bellissima architettura bhutanese, il Museo Nazionale per avvicinarsi alla ricca cultura locale e i numerosi mercati dove assaggiare la carne di yak
- Raggiungere a piedi l’iconico Taktsang Lhakhang, anche detto Tiger’s Nest, in posizione arroccata da brividi. Secondo la leggenda Guru Rimpoche rimase qui a pregare per 3 mesi. Non lontano da qui vale la pena una sosta all’Ugyen Pelri Palace e al piccolo Jangsarbu Lhakhang
- Visitare la capitale senza semafori di Thimphu, protetta dall’alto dall’enorme statua di Buddha Dordenma. Non possono mancare il Trashi Chhoe Dzong e quello di Tango e il mercato del fine settimana. Lo stadio dove osservare gli atleti che si allenano nello sport nazionale del tiro con l’arco, la fabbrica della tradizionale carta Junghshi, l’Istituto di Medicina Tradizionale e quello Zorig Chusum
- Perdersi nelle strade dell’antica capitale Punakha con l’imponente monastero situato lungo la riva del fiume e la scuola monastica di Nalanda
- Spingersi verso est verso il distretto di Bumthang, il centro spirituale del Bhutan. Si ha modo di visitare il Jakar Dzong, l’antico Jambay Lhakhang e Kurjey Lhakhang, anch’esso legato a Guru Rimpoche. In queste vallate la popolazione vive ancora come se il tempo si fosse fermato
- Assistere ad un Tshechu, festival locale dove i monaci, che indossano maschere dipinte e abiti colorati, si dedicano alle danze religiose chiamate Cham. Il culmine delle celebrazioni si ha con l’esposizione di enormi Thongdrel decorati a mano
- Pernottare presso una famiglia locale nella incontaminata campagna bhutanese. Un modo per immergersi in questa cultura tradizionale, cucinare piatti locali come momo o ema datshi, aiutare i padroni di casa nei lavori nei campi
- Raggiungere le remote e poco frequentate regioni orientali del Bhutan per incontrare le popolazioni brokpa, ad esempio a Merak o Sakten; oppure percorrere il Laya-gasa trek e incontrare i popoli laya, dai vistosi cappelli in bambù