LE DONNE MOSUO E IL LORO POTERE
Spesso il nostro lavoro ci porta a conoscere delle realtà cosi lontane dalle nostre, che sembrano quasi surreali.
L’altro giorno mi sono ritrovata a immaginare come possa svolgersi la vita nella tribù dei Mosuo che vive nella provincia dello Yunnan (Cina), sulle rive del Lago Lugo. Questa popolazione, la cui etnografia segue l’impronta tibetana, è resa davvero unica dal proprio sistema sociale.
Esso si basa quasi esclusivamente su una struttura matriarcale, dove si vive tutti insieme in famiglie estese, dai nonni e nipoti, a figli e zii.
Qui le donne hanno la decisione quasi su tutto, ereditano i beni familiari e gestiscono gli affari. Insieme alle sorelle amministrano tutta la vita familiare.
Qui le giovani donne scelgono i loro partner, durante la celebrazione della dea dell’Amore “Gan mu”. Il prescelto non ha diritto di convivenza. In questa etnia si pratica lo “zou hun”, ovvero il matrimonio-passeggiata.
La donna è libera di cambiare partner quando vuole, e quando decide ciò, fa trovare la finestra chiusa. Già, qui gli uomini per entrare nella stanza della donna non possono passare dalla porta di ingresso della casa, ma devono entrare e uscire dalla finestra! Il matrimonio quindi in questa società non esiste, le coppie non sono legate da nessun tipo di relazione economica, i figli sono cresciuti dalla famiglia della madre e il padre non ha il diritto di essere presentato al figlio fino a che quest’ultimo partecipi alla cerimonia nella quale diventa uomo.
Come poter conoscere da vicino questa tribù? Bisogna spingersi sino alle montagne dello Yongning, dove si trova il più grande monastero tibetano Mosuo.
Fortunatamente ancora in qualche angolo del mondo, la voce delle donne si fa sentire in tutta la sua forza!