
TRIBU’ E STUPA BUDDISTI DEL MYANMAR
In questi giorni sto ultimando la lettura del romanzo “L’arte di ascoltare i battiti del cuore” di Jan-Philipp Sendker, un racconto che accompagna il lettore nel cuore e nell’anima buddista del Myanmar. Ispirata quindi da questo libro ho deciso di darvi qualche spunto per un meraviglioso viaggio in Myanmar (ex Birmania), dato che la stagione ideale per visitare il Paese inizia proprio a Novembre.
Si raggiunge in volo la ex capitale Yangon (oggi sostituita da Naypyidaw) con la sua incredibile Pagoda Shwedagon, una delle meraviglie del mondo, che domina la città con i suoi 98 metri ricoperti da quattordici tonnellate di oro. Una meta imperdibile per i pellegrini che si recano per compiere riti religiosi. A circa 160 km da qui si può raggiungere Kyaikhtiyoe (Golden Rock), per ammirare l’enorme masso coperto da lamine d’oro posizionato in bilico sul bordo di una rupe, un sito davvero suggestivo! Per addentrarsi nell’atmosfera dei templi buddisti non può mancare la visita al vasto complesso archeologico di Bagan situato sulle rive del fiume Ayerwaddy, disseminato da rovine di magnifici templi, pagode e stupa.
Tra le montagne dello stato dello Shan invece si può scorgere il mistico lago Inle, popolato dall’etnia Intha, che si caratterizza per la particolarità con cui conducono le loro lunghe imbarcazioni di legno. Sull’estremità di esse stanno in equilibrio su una gamba, mentre con l’altra remano, e lo spettacolo è assicurato! La loro vita si svolge interamente sulle sponde del lago dove si trovano i loro villaggi costruiti su palafitte, il giardino galleggiante, la Pagoda Phaung Daw Oo, e la meravigliosa Pagoda Indein, uno straordinario complesso dell’VIII secolo, costituito da oltre 1000 stupa.